Rinnovare il proprio look, costruire la propria personalità, studiare un posizionamento di mercato rispetto ai propri competitor: questi sono gli ingredienti di un rebranding per concessionarie di successo. Tutti conosciamo l’impatto che può avere in termini di vendite l’immagine che una concessionaria trasmette di sé.
Cosa significa rebranding per una concessionaria?
Prendersi cura della propria immagine e mantenerla “in forma“ è una priorità per le concessionarie più attente alle strategie di competizione. Una delle operazioni più comuni e diffuse è senz’altro quella di dare una bella rinfrescata il proprio brand: parliamo, quindi, di rebranding.
Attenzione però, il REbranding, quello vero, non è solo una mera operazione di make-up superficiale, il risultato finale, quello visibile ai nostri occhi, ma è la conclusione di un processo molto più ampio e profondo. È frutto di un’attenta analisi, di sé, dei propri competitor e del mercato in cui ci si muove. Insomma, è un’operazione delicata e per questo motivo deve essere fatta con criterio e metodo.
Rebranding: da dove cominciare?
Ci sono innumerevoli motivi per cui si decide di rinnovare il proprio brand, molte concessionarie pensano di modificare il proprio marchio quando percepiscono che la loro attività si sta crescendo o quando al loro interno avvengono profondi cambiamenti e vogliono tagliare col passato.
Qualunque sia la scintilla che accende il desiderio di ridefinire il brand, non farlo per pura noia o per inseguire i trend del momento, ricorda che deve essere una naturale evoluzione del tuo business.
I professionisti che se ne occupano in prima persona, devono accompagnare con sensibilità e rispetto le concessionarie in questa evoluzione. Negli ultimi mesi, alcuni tra i più famosi marchi di livello mondiale: Volkswagen, Nissan, Bmw, Toyota solo per citarne alcuni, hanno scelto di rinnovare la propria identità visiva, spinti forse dai profondi cambiamenti che stiamo vivendo durante il coronavirus, sicuramente dalla necessità di modernizzare il proprio linguaggio e renderlo più adatto alle nuove forme di comunicazione dell’era digitale.
Consiglio: evita il “rebranding del cugino”
Che tua abbia una grande concessionaria o che tu sia agli inizi, la tua immagine parla di te, di che cosa fai e di quali sono i tuoi valori e obiettivi. Evita di far fare un’operazione così preziosa a “tuo cugino, che è bravo col PC”… a volte si ottengono lavori accettabili, ma il rischio di risultati disastrosi è dietro l’angolo. Affidati a dei professionisti che abbiano una provata esperienza in rebranding.
Breve guida per un buon rebranding di concessionaria
Perché il processo di rebranding funzioni, occorre che gli sforzi di tutti i tuoi collaboratori siano tesi al raggiungimento degli obiettivi ed è più semplice che questo avvenga se tutto il team si riconosce pienamente nell’azienda e nella sua missione.
Informare i collaboratori durante tutte le fasi e raccogliere i loro consigli è fondamentale. I metodi ovviamente possono variare da caso a caso ma, di sicuro, alcuni passaggi sono comuni ad ogni rebranding, e sono quattro:
1. Analisi di mercato: chi sono le concessionarie tue competitor?
Per un rebranding che funzioni, fare un’analisi approfondita dei tuoi competitor è sicuramente la prima mossa. Come stanno comunicando? Dove sono più forti e dove invece risiede il tuo vantaggio competitivo? La direzione deve essere chiara fin da subito. Analisi di mercato, della situazione attorno a te, dei punti di forza e delle debolezze, opportunità e minacce (SWOT!), analisi e confronto con le altre concessionarie ti daranno spunti necessari per proseguire il tuo progetto di rebranding.
2. Definizione dei valori della concessionaria
Dopo l’analisi si passa alla definizione dei valori, del tono di voce e della personalità della nuova immagine per la tua concessionaria. Ora si tratta di definire l’anima del tuo brand. Non si tratta già di design e di grafica, ma è in questa fase che andrai a stabilire tutte le linee guida e le fondamenta per l’ultimo step: la progettazione grafica vera e propria.
3. Brand Identity: dai forma alla tua strategia
Nelle prime due fasi hai capito chi sei, come ti relazioni con gli altri, dove punterà il tuo business. Ora sei pronto per l’ultima fase, chiamata in inglese brand identity, che darà forma e consistenza alla tua concessionaria. Definirai, così, il linguaggio visuale e lo stile della tua concessionaria.
In questa fase è giusto tener conto delle tendenze del momento in fatto di design, senza mai esagerare con colori e forme… Ricorda che un buon marchio dovrà resistere nel tempo. Dovrai trovare un’immagine nuova e solida, studiata per essere funzionale e adattabile a tutti i campi di applicazione: sito internet, social, video, brochure e supporti cartacei, ecc.
4. Esercizi di coordinazione
Bene, ora la tua nuova immagine è pronta: è bella, d’impatto e ti rappresenta in pieno… ottimo, è solo l’inizio! Ora dovrai assicurarti di essere sempre coerente con la tua nuova immagine e che il tuo logo sia sempre aggiornato su tutti i supporti disponibili. Il rischio sarebbe quello di confondere chi ti osserva e apparire poco professionale e poco affidabile. Ogni nuova pubblicazione e applicazione dovrà essere valutata in base al nuovo brand. Insomma, da ora in poi dovrai, ancor più di prima, prenderti cura della tua immagine e mantenerla in forma.
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